

Le pesche erano coltivate in diverse zone del Piemonte e oggi la regione è al terzo posto per la produzione di nettarine nel nostro Paese. Gli amaretti sono di casa da queste parti da secoli, così come il cacao che è arrivato e si è diffuso in questa parte d’Italia dalla seconda metà del Cinquecento. Le mandorle non mancano (no, il Piemonte non è solo terra di nocciole) e neppure il vino, altro ingrediente usato da tanti per questa ricetta.
A lungo la preparazione delle pesche ripiene è rimasta una tradizione locale, non conosciuta al di fuori dei confini piemontesi. Il primo a parlarne è stato il gastronomo Pellegrino Artusi che nel suo trattato "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene a fine Ottocento consiglia di farcire le pesche con savoiardi (altro biscotto tipicamente piemontese) sbriciolati, zucchero, mandorle e cedro candito. La frutta era poi bagnata con vino bianco, cosparsa di zucchero e cotta in forno. Il merito però di aver fatto conoscere le pesche alla piemontese in tutta Italia va a una donna. Stiamo parlando di Ada Boni nel suo famoso libro "Il talismano della felicità" del 1929, volume di riferimento per tutte le donne italiane del secolo scorso ma anche per tante ragazzi di oggi. Un altro libro importante per la storia di questa ricetta è Nonna Genia di Beppe Lodi e Luciano De Giacomi (1982), da molti considerato la bibbia della cucina piemontese. I consigli di nonna Genia sono quasi identici a quelli di Ada Boni se non per qualche piccolo particolare: la prima suggerisce di mescolare il cacao amaro in polvere con gli altri ingredienti della farcitura, mentre la Boni propone, a chi piace, di grattugiare del cioccolato fondente alla fine. Altra differenza è che nonna Genia sottolinea di servire le pesche ripiene calde o tiepide, mentre Ada Boni le consiglia fredde.












Gli arbusti di lampone erano presenti tra i filari delle numerose vigne che ricamavano i colli gassinesi.
A Gassino, ancora oggi, crescono i lamponi selvatici nelle boscaglie e negli spazi aperti, ma è frequente trovare ampie coltivazioni di aziende agricole o family farm.
Da molto tempo i lamponi, grazie al loro contenuto di vitamina C, sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie. Il lampone è un frutto diuretico, depurativo e rinfrescante che contribuisxe a rafforzare le difese immunitarie.
Le foglie del lampone, ricche di tannini, hanno proprietà curative in grado di apportare benefici alla nostra salute.
Le foglie del lampone, ricche di tannini, hanno proprietà curative in grado di apportare benefici alla nostra salute.
Suggerimenti
Raccogliere i lamponi nelle prime ore del mattino: in quel momento della giornata sono più dolci e si conservano più a lungo.
Le foglie sel lampone si raccolgono a giugno, le si fanno seccare per poi utilizzarle per la preparazione di infusi.











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