






Sull'origine del nome sono state avanzate molte ipotesi: la più attendibile è il riferimento al nome celtico "cassanus" ovvero luogo delle querce. Anche l'origine del borgo non è certa; la più antica citazione del luogo si trova in un diploma del 1004 con il quale Arduino, re d'Italia, consegnava la giurisdizione della Villa Gassingo, il Villaggio di Gassino, ad Alberico.
Dal 1004 al 1418 le vicende storiche di Gassino si collegano alla storia dei principali casati piemontesi.
Nel 1164 il marchese Guglielmo, per garantirsi l'appoggio del borgo gassinese come baluardo difensivo contro il comune di Chieri, conferì alla comunità locale l'autonomia della gestione della pubblica amministrazione. Gassino viene, quindi, elevata a Comune autonomo.
La sua posizione di confine permise ai suoi cittadini di ottenere sempre più consistenti privilegi: tra questi l'autorizzazione del 1299 di circondare il borgo con mura difensive.
Nel 1305, Manfredi IV, marchese di Saluzzo, occupa il territorio gassinese, provocando la reazione del principe Filippo d'Acaja, che cinse Gassino d'assedio per quasi un anno; fino a quando Filippo non riuscì ad instaurare un rapporto di fedeltà con la comunità assediata. Ma solo nel 1418 si sancisce un definitivamente il legame tra il Comune di Gassino e Casa Savoia.
Nei secoli successivi la storia del Piemonte è oscurata da lunghi periodi di guerra. Nel 1800, tutto il Piemonte fu annesso alla Francia di Napoleone Bonaparte, il cui regime terminò nel 1814.
Anche nel periodo risorgimentale i gassinesi furono chiamati ad opporsi a periodi travagliati, originati da calamità naturali.
E' nel periodo dell'Unità d'Italia che Gassino visse diversi momenti di floridezza e di intensa attività con l'apertura di botteghe ed alberghi
La sua posizione di confine permise ai suoi cittadini di ottenere sempre più consistenti privilegi: tra questi l'autorizzazione del 1299 di circondare il borgo con mura difensive.
Nel 1305, Manfredi IV, marchese di Saluzzo, occupa il territorio gassinese, provocando la reazione del principe Filippo d'Acaja, che cinse Gassino d'assedio per quasi un anno; fino a quando Filippo non riuscì ad instaurare un rapporto di fedeltà con la comunità assediata. Ma solo nel 1418 si sancisce un definitivamente il legame tra il Comune di Gassino e Casa Savoia.
Nei secoli successivi la storia del Piemonte è oscurata da lunghi periodi di guerra. Nel 1800, tutto il Piemonte fu annesso alla Francia di Napoleone Bonaparte, il cui regime terminò nel 1814.
Anche nel periodo risorgimentale i gassinesi furono chiamati ad opporsi a periodi travagliati, originati da calamità naturali.
E' nel periodo dell'Unità d'Italia che Gassino visse diversi momenti di floridezza e di intensa attività con l'apertura di botteghe ed alberghi
Il territorio gassinese è costituito da tre valli: la Valle di Bardassano, la Valle di Bussolino e la Valle Baudana. Queste tre valli sono simbolicamente rappresentate dalle tre zappe dello stemma comunale.

Una curiosità dei portici di Gassino, è che erano stati costruiti sui due lati della direttrice. Attualmente su un lato sono totalmente conservati, mentre sul lato opposto se ne conservano solo i due estremi, interrotti nel passato e abbattuti per permettere la costruzione della chiesa dello Spirito Santo e la piazza centrale del paese.
Nel corso di un secolo e mezzo la chiesa, al cui interno si trovano diverse cappelle appartenenti alle varie compagnie religiose, oltre a quella di S. Maria Maddalena di proprietà comunale, è stato oggetto di diversi interventi che gradualmente ne modificarono l'aspetto, acquisendo, infine, quello tipico del Barocco piemontese.

Secondo una tradizione locale, la costruzione fu opera degli stessi architetti che eressero la Basilica di Superga.
Gli architetti e i costruttori vollero guadagnare in altezza ciò che non poterono ottenere in pianta a causa dello scarso spazio a disposizione. Ne risultò un edificio originale con la facciata esterna addossata al tamburo dell’altissima cupola.


Come spesso accade il motivo di irrisione diventa poi elemento di orgoglio e di identificazione, e per fortuna oggi i "babi" non si prendono più a calci, ma si proteggono.

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Gassino T.se 10090
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